Abstract in Italiano;
I Non Performing Loans (NPL), o crediti deteriorati, rappresentano una sfida cruciale per il sistema bancario, specialmente in Italia. Questo articolo analizza le principali classificazioni degli NPL, il quadro normativo di riferimento e le strategie di gestione adottate dagli istituti di credito. Si approfondiscono le Linee Guida NPL e strumenti come le GACS, evidenziando il loro ruolo nel miglioramento della qualità del credito e nella liberazione di risorse per il rilancio economico. L’articolo conclude con una riflessione sulle prospettive future e sulla necessità di un approccio strategico per una ripresa sostenibile.
Abstract in Inglese;
Non Performing Loans (NPL) are a critical challenge for the banking system, particularly in Italy. This article examines the main NPL classifications, the regulatory framework, and the management strategies adopted by financial institutions. It delves into NPL Guidelines and tools like GACS, highlighting their role in improving credit quality and freeing up resources for economic recovery. The article concludes with insights into future prospects and the importance of a strategic approach for sustainable growth.
Sommario: Introduzione; §1. Definizione e classificazione degli NPL; §2. Quadro normativo di riferimento; §3. Il contesto italiano: evoluzione e impatti economici; §4. Conseguenze degli NPL sul sistema bancario; §5. Strategie di gestione degli NPL;
Introduzione
I Non Performing Loans (NPL), conosciuti in italiano come crediti deteriorati, rappresentano una delle sfide più rilevanti per il settore bancario europeo, in particolare per quello italiano[1], che storicamente ha registrato un’incidenza di NPL superiore alla media dell’Eurozona. La crisi economica del 2008 ha causato un aumento significativo dei crediti in sofferenza, aggravato ulteriormente dalla pandemia da COVID-19, che ha portato a una contrazione economica senza precedenti. La gestione degli NPL è diventata quindi fondamentale per garantire la stabilità del sistema finanziario, ripristinare la fiducia degli investitori e sostenere la ripresa economica attraverso un adeguato flusso di credito alle imprese e alle famiglie.
Questo articolo mira ad approfondire il quadro normativo di riferimento, le implicazioni economiche degli NPL e le diverse strategie di gestione adottate dalle banche, con un focus particolare sul contesto italiano ed europeo.
§1. Definizione e classificazione degli NPL
I crediti deteriorati[2] si riferiscono a quelle esposizioni creditizie che non vengono rimborsate secondo i termini stabiliti dal contratto originario. La classificazione degli NPL segue le linee guida della Banca Centrale Europea (BCE) e della Banca d’Italia, che suddivide gli NPL nelle seguenti categorie[3]:
- Sofferenze: esposizioni verso debitori che si trovano in stato di insolvenza conclamata o in condizioni economiche tali da rendere improbabile il recupero integrale del credito. Si tratta della categoria di NPL più rischiosa, che richiede elevati accantonamenti da parte delle banche.
- Inadempienze probabili (Unlikely to Pay – UTP): crediti per i quali la banca ritiene improbabile il completo recupero senza ricorrere a interventi esterni, come ristrutturazioni del debito o azioni legali. Questa categoria rappresenta una zona grigia tra i crediti sani e le sofferenze.
- Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: crediti che registrano ritardi nei pagamenti superiori a 90 giorni. Tuttavia, il debitore potrebbe non essere ancora formalmente insolvente, rendendo questa categoria meno rischiosa rispetto alle sofferenze.
La corretta classificazione degli NPL è cruciale, poiché determina gli accantonamenti che le banche devono effettuare a copertura delle potenziali perdite, influenzando direttamente il loro bilancio e la capacità di erogare nuovi finanziamenti.
§2. Quadro normativo di riferimento
Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha implementato un quadro normativo rigoroso per ridurre i rischi associati agli NPL e garantire la stabilità del sistema finanziario. Tra le principali normative che disciplinano la gestione degli NPL, troviamo:
- Regolamento (UE) n. 575/2013 (Capital Requirements Regulation – CRR)[4]: questo regolamento richiede che le banche mantengano un livello adeguato di capitale per coprire i rischi legati alle esposizioni deteriorate, riducendo così il rischio di insolvenza.
- Direttiva (UE) 2019/879 (Capital Requirements Directive V – CRD V)[5]: include disposizioni volte a migliorare la governance, la gestione del rischio e il monitoraggio delle esposizioni deteriorate da parte degli istituti di credito.
- Regolamento (UE) 2019/630[6]: questo regolamento ha introdotto tempistiche precise per gli accantonamenti dei nuovi NPL. In particolare, stabilisce che i crediti non garantiti devono essere svalutati integralmente entro tre anni, mentre quelli garantiti entro sette anni. Tali requisiti hanno lo scopo di incentivare le banche a gestire tempestivamente i crediti problematici.
In Italia, un ruolo significativo è stato svolto dalle GACS (Garanzie sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze), introdotte dal governo nel 2016 per agevolare la cessione degli NPL e migliorare la qualità del credito nei bilanci bancari[7]. Grazie a queste garanzie, le banche possono cartolarizzare i crediti deteriorati, riducendo così il rischio e liberando risorse per nuovi prestiti.
§3. Il contesto italiano: evoluzione e impatti economici
L’Italia è stata uno dei paesi europei maggiormente colpiti dall’accumulo di Non Performing Loans (NPL), specialmente a seguito della crisi economica globale del 2008 e della successiva crisi del debito sovrano. Questo contesto ha portato a un significativo deterioramento della qualità del credito nel sistema bancario italiano, mettendo sotto pressione la capacità degli istituti di erogare nuovi finanziamenti a famiglie e imprese[8].
La gestione degli NPL è stata al centro delle politiche bancarie degli ultimi anni, con l’introduzione di strumenti specifici per ridurne l’incidenza. In particolare, l’adozione delle GACS (Garanzie sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze) ha agevolato le banche italiane nel migliorare la qualità dei propri bilanci, attraverso la cartolarizzazione e la cessione dei crediti deteriorati a società specializzate. Questo ha contribuito a un progressivo miglioramento della solidità patrimoniale del settore bancario.
Negli ultimi anni, grazie a una combinazione di riforme strutturali e misure di sostegno governativo, il sistema bancario italiano ha compiuto significativi progressi nella gestione del rischio. Tuttavia, l’impatto della pandemia da COVID-19 ha introdotto nuove incertezze, soprattutto in settori particolarmente vulnerabili come il turismo, la ristorazione e il commercio al dettaglio.
La Banca d’Italia e la Banca Centrale Europea (BCE) hanno pubblicato numerosi rapporti che evidenziano l’importanza della riduzione degli NPL per migliorare la trasmissione della politica monetaria e sostenere la crescita economica. Una gestione efficiente dei crediti deteriorati è fondamentale per liberare capitale e facilitare l’erogazione di nuovi prestiti, elemento essenziale per il rilancio dell’economia. Per un’analisi approfondita e dettagliata di queste dinamiche, si rimanda alla consultazione delle fonti ufficiali nelle note a piè, tra cui i rapporti della Banca d’Italia, della BCE e di società specializzate come Banca Ifis e KPMG.
§4. Conseguenze degli NPL sul sistema bancario
Gli NPL hanno un impatto significativo non solo sulla redditività delle banche, ma anche sulla capacità di sostenere l’economia reale[9]:
- Riduzione della capacità di prestito: gli elevati accantonamenti richiesti per coprire i rischi associati agli NPL riducono le risorse disponibili per l’erogazione di nuovi prestiti.
- Maggiore costo del capitale: un elevato livello di NPL aumenta il rischio percepito dagli investitori, il che si traduce in un maggior costo del finanziamento per le banche.
- Effetti negativi sulla redditività: i costi legati al recupero dei crediti, inclusi quelli legali e amministrativi, possono ridurre significativamente i margini di profitto delle banche, soprattutto in un contesto di bassi tassi di interesse.
§5. Strategie di gestione degli NPL
In base alle Linee Guida NPL per le LSI pubblicate dalla Banca d’Italia[10], la gestione dei crediti deteriorati deve essere strutturata e basata su strategie integrate, con l’obiettivo di ottimizzare il valore dei recuperi e ridurre l’incidenza degli NPL nei bilanci bancari. Queste linee guida, che seguono le indicazioni della Banca Centrale Europea (BCE), forniscono un quadro operativo che ogni banca dovrebbe adottare per migliorare la propria solidità patrimoniale (Linee-Guida-NPL-LSI).
Le strategie di gestione degli NPL includono:
Gestione interna (Internal Workout): Le banche sono incoraggiate a perseguire una gestione interna dei crediti deteriorati attraverso negoziazioni dirette con i debitori, ristrutturazioni del debito o concessioni di forbearance. Questo approccio richiede che gli istituti bancari predispongano piani operativi dettagliati di breve (1 anno) e medio-lungo termine (3-5 anni), con obiettivi specifici di riduzione degli NPL, definiti in valore assoluto e in percentuale del portafoglio complessivo (Linee-Guida-NPL-LSI).
Affidamento a intermediari specializzati: L’esternalizzazione della gestione degli NPL a società specializzate è un’opzione contemplata dalle Linee Guida, soprattutto per le banche con un elevato volume di crediti deteriorati. Tuttavia, questa scelta deve essere basata su criteri oggettivi per la selezione delle controparti e deve essere soggetta a un rigoroso monitoraggio per garantire l’efficacia delle operazioni di recupero (Linee-Guida-NPL-LSI).
Cartolarizzazione: La cartolarizzazione di portafogli di NPL, regolata in Italia dalla Legge n. 130/1999, rappresenta uno strumento utile per liberare capitale e migliorare la qualità del bilancio. Le GACS (Garanzie sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze) supportano le banche italiane in questo processo, consentendo di ridurre il rischio di credito attraverso la creazione di titoli garantiti (Linee-Guida-NPL-LSI).
Cessione diretta di portafogli: Le Linee Guida raccomandano che le banche valutino con attenzione la cessione di portafogli di NPL, tenendo conto dei costi indiretti associati al mantenimento degli stessi nel bilancio. Prima di procedere con la vendita, è necessario condurre analisi quantitative sui flussi di cassa, i tempi di recupero e i potenziali costi di svalutazione (Linee-Guida-NPL-LSI).
Le banche devono integrare la strategia di gestione degli NPL nei propri processi aziendali, come il piano industriale e il budget, nonché nelle politiche di remunerazione e nei sistemi di controllo interno. La Vigilanza si aspetta che queste strategie siano sostenute da solide analisi quantitative e che includano obiettivi realistici, supportati da programmi operativi concreti, per garantire un’efficace riduzione degli NPL(Linee-Guida-NPL-LSI).
Conclusioni
La gestione proattiva e integrata degli NPL (Non Performing Loans) rappresenta una sfida strategica fondamentale per la stabilità del sistema bancario italiano ed europeo. Come sottolineato nelle Linee Guida NPL per le LSI della Banca d’Italia, il sistema bancario ha dovuto affrontare, negli ultimi anni, l’eredità della crisi finanziaria del 2008 e l’impatto della pandemia da COVID-19[11], che ha portato a un aumento dei crediti deteriorati, mettendo sotto pressione la capacità degli istituti di credito di sostenere l’economia reale.
L’adozione di strumenti come le GACS e l’implementazione delle Linee Guida NPL hanno dimostrato di essere efficaci nel migliorare la qualità del credito e nel facilitare il recupero degli attivi deteriorati. Tuttavia, come evidenziato nel documento, permane la necessità di un approccio flessibile e adattivo, che consenta di integrare strategie di gestione interna, affidamento a intermediari specializzati, cartolarizzazione e cessioni mirate.
Le banche italiane, per garantire una ripresa economica sostenibile, devono continuare a integrare piani operativi di lungo termine nei propri processi strategici, con un’attenzione particolare agli accantonamenti prudenziali e al monitoraggio continuo delle esposizioni. Le politiche di vigilanza della Banca d’Italia e della BCE giocheranno un ruolo cruciale nell’assicurare che le strategie adottate dagli istituti di credito siano coerenti con gli obiettivi di stabilità finanziaria e crescita economica.
Infine, l’impegno nel migliorare le pratiche di gestione degli NPL non è solo una questione di compliance normativa, ma è essenziale per rafforzare la fiducia degli investitori e garantire che il sistema bancario possa continuare a sostenere famiglie e imprese. Solo attraverso un utilizzo efficiente delle risorse e l’implementazione di politiche lungimiranti sarà possibile assicurare la resilienza del settore bancario in un contesto di crescente incertezza economica.
Bibliografia
[1] Peter Cincinelli, Domenico Piatti, Non Performing Loans, Moral Hazard & Supervisory Authority: The Italian Banking System, in “Journal of Financial Management, Markets and Institutions, Rivista semestrale on line” 1/2017, pp. 5-34, doi: 10.12831/87058; CARPINELLI, Luisa, et al. La Gestione Dei Crediti Deteriorati: Un’Indagine Presso Le Maggiori Banche (The Management of Non-Performing Loans: A Survey Among the Main Italian Banks). Bank of Italy Occasional Paper, 2016, 311.
[2] Genovese, F. (2016). I Non Performing Loans: novità normative e principali implicazioni. Tesi di laurea magistrale, Università di Pisa, Dipartimento di Economia e Management, Corso di studi in Banca, Finanza Aziendale e Mercati Finanziari, relatore Prof.ssa Ferretti, Paola. Disponibile presso l’Archivio digitale delle tesi dell’Università di Pisa in https://etd.adm.unipi.it/t/etd-05252016-160304/; https://www.bankingsupervision.europa.eu/ecb/pub/pdf/guidance_on_npl.it.pdf
[3] https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/non-performing-loans137.htm & https://www.bancaditalia.it/media/approfondimenti/2017/npl/index.html
[4] Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013 , relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 Testo rilevante ai fini del SEE. GU L 176 del 27.6.2013, p. 1–337 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV). Questo documento è stato pubblicato in edizioni speciali (HR) – Legal status of the documentIn force: This act has been changed. Current consolidated version: 09/07/2024. ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2013/575/oj; https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/prudential-requirements-for-credit-institutions-and-investment-firms.html
[5] Direttiva (UE) 2019/879 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2019, che modifica la direttiva 2014/59/UE per quanto riguarda la capacità di assorbimento di perdite e di ricapitalizzazione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e la direttiva 98/26/CE, PE/48/2019/REV/1. GU L 150 del 7.6.2019, p. 296–344 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV). Legal status of the documentIn force: This act has been changed. Current consolidated version: 07/06/2019, ELI: http://data.europa.eu/eli/dir/2019/879/oj
[6] Regolamento (UE) 2019/630 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, che modifica il regolamento (UE) n. 575/2013 per quanto riguarda la copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate (Testo rilevante ai fini del SEE.) PE/2/2019/REV/1. GU L 111 del 25.4.2019, pagg. 4–12 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV). Stato giuridico del documentoIn vigore: Questo atto è stato modificato. Versione consolidata attuale: 25/04/2019. ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2019/630/oj
[7] Vedasi: https://www.mef.gov.it/focus/sistema_bancario/La-Garanzia-sulla-Cartolarizzazione-delle-Sofferenze-GACS/ e https://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2016/Definito-lo-strumento-per-facilitare-lo-smaltimento-delle-sofferenze-bancarie-00001/
[8] Per l’intero paragrafo: I crediti deteriorati (Non-Performing Loans – NPLs) del sistema bancario italiano in https://www.bancaditalia.it/media/approfondimenti/2017/npl/index.html; Relazione annuale sul 2023 in https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relazione-annuale/2023/index.html; Rapporto sulla stabilità finanziaria in https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/rapporto-stabilita/; Mercato delle transazioni Npl e industria del credito deteriorato – scenario 2023 – 2025 in https://www.bancaifis.it/app/uploads/sites/2/2023/09/MW_NPL_Set23_ITA_MASTER_20230922.pdf; I Non Performing Loan in Italia: contesto di riferimento e confronto europeo in https://assets.kpmg.com/content/dam/kpmg/it/pdf/2018/07/I-Non-Performing-Loan-in-Italia-2018.pdf; Non Performing Loans (NPL) – Come funzionano e quanto pesano sul sistema finanziario i crediti deteriorati delle banche in https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/non-performing-loans137.htm; L’analisi dei prestiti deteriorati condotta dalla Banca d’Italia: principali caratteristiche e risultati in https://www.bancaditalia.it/media/approfondimenti/2013/analisi-prestiti-deteriorati/index.html; I crediti deteriorati: mercato, regole e rafforzamento del sistema in https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-vari/int-var-2018/Angelini-09102018.pdf
[9] MONTANARO, ELISABETTA, et al. Vulnerabilità del sistema bancario italiano. Diagnosi e rimedi. Moneta e Credito, 2017, 70.280: 299-368; SARTORI, Filippo, et al. Sul “diritto della gestione degli attivi problematici (Non Performing Loans)”: linee dell’evoluzione normativa. Rivista di diritto bancario, 2018, 2018: 1-11; GIORDANO, Luca; LOPES, Antonio. Dimensione, localizzazione ed assetto giuridico nell’analisi dell’efficienza del sistema bancario italiano. Quaderno n 07/2008, 2008.
[10] Linee Guida per le banche Less Significant italiane in materia di gestione di crediti deteriorati in https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/normativa/orientamenti-vigilanza/Linee-Guida-NPL-LSI.pdf
[11] Università Bocconi, Rischio valanga di Brunella Bruno del 02.12.2021- Ricercatore presso il Dipartimento di finanza disponibile su: https://www.unibocconi.it/it/news/rischio-valanga.